L'isola di Paros
è oggi, per le Cicladi, quello che non può
più essere Mykonos, cioè il prototipo, il
paradigma di questo affascinante e pittoresco arcipelago in mezzo al
Mar Egeo. Non certo minuscola, ma neppure di rilevanti dimensioni,
Paros si presenta abbastanza brulla per essere definita una Ciclade
doc, ma non certo priva di vegetazione, oppure aspra, arida e rocciosa,
quasi inesplorabile come altre zone dell'arcipelago, anzi i pendii di
Paros si presentano dolci, pur svettando al centro della stessa la
maestosa vetta del Monte Profitis Ilias, quasi 800 metri, da cui si
domina l'intera isola e, con l'orizzonte nitido, buona parte
dell'arcipelago. L'architettura cicladica trova qua a Paros la sua
più fedele rappresentazione, con i pittoreschi mulini a
vento, i piccoli edifici bianchissimi e cubici, con gli scuri blu alle
finestre, adornati da gigantesche buganvillee e gerani. Paesi e
villaggi da favola, come la nota Naoussa, con il suo suggestivo
porticciolo di pescatori in stile veneziano, come la molto meno nota
Prodromos, e con la capitale, Parikia, che alterna una zona portuale
caotica e brulicante di turisti in transito ad una retrostante parte
vecchia della città fantastica da visitare, camminando fra
gli angusti vicoletti, come in un labirinto interminabile di bellezza
autentica adornata di fiori e fatta di vita quotidiana e non costruita
ad arte ad uso dei turisti. Spiagge e spiaggette un po' ovunque e delle
più svariate tipologie, alcune anche molto particolari e
uniche come Kolimvyethres, alcune come Hrisi Akti e Nea Hrisi Akti
(Golden beach e New Golden beach) quasi californiane, cioè
belle e principale meta greca dei surfisti. Forma piuttosto regolare,
che ricorda un piccolo coleottero, facilmente percorribile nel suo
periplo, che richiede una mezza giornata di auto, ad andatura molto
comoda, compresa sosta per il bagno e per il frapé in una
spiaggia a scelta. Adatta a quasi tutti i gusti e alla portata di
qualsiasi portafoglio, deve soltanto evitare il rischio di farsi
considerare banale, e conseguentemente farsi porre in secondo piano
rispetto a destinazioni che presentano caratteristiche meno universali
e più peculiari (della serie, accontentando tutti si rischia
di non accontentare nessuno). O, anche peggio, di essere considerata la
“Mykonos dei poveri”. Ma questi rischi scompaiono
da subito nel momento che si mette piede in quest'isola e si comincia a
trascorrere la propria vacanza nella dolcezza che poche isole, oltre a
Paros, possono garantire, che è in grado anche di mettere in
secondo piano lo stagionale problema del “Meltemi”,
che investe questa come altre isole, tanto a Paros, in poco tempo si
è in grado di raggiungere una zona più riparata
da questo indisponente vento.
Una buona cultura del
cibo, anche se non pari alla rivale dirimpettaia Naxos, che contende a
Paros anche una buona fetta di turismo, ed insieme provano con successo
ad essere il terzo polo di attrazione dell'arcipelago, dopo le
inarrivabili Mykonos e Santorini.
Speciale
Paros By Re degli Achei
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Superficie (Kmq): 196 |