|
|
ZANTE: ISOLA DI POETI E POESIA
Intro
Con questo sonetto il grande poeta Ugo Foscolo (Zante
7/2/1778 – Turnham Green 10/9/1827) dedica un componimento all'isola
del mar Ionio che gli diede i natali. “A Zacinto”, conosciuto
anche con “Mai più toccherò le sacre sponde”, come recita il
primo verso, sonetto endecasillabo scritto a Milano fra il 1802 e il
1803, parla dell'autoproclamato esilio dello stesso Foscolo dalla
sua amata e natia Zacinto (nome allora utilizzato per Zante), dopo
la cessione da parte di Napoleone della Repubblica di Venezia (che
comprendeva la stessa Zante) all'Austria. Egli si paragona a Ulisse,
che tuttavia fu di lui più fortunato, perché alla fine riuscì a
tornare all'amata Itaca, mentre il destino del poeta è la “illacrimata
sepoltura” in terra straniera.
Dunque Zante o Zakynthos, come la chiamano i greci, vale
queste parole di Foscolo? Certamente, per la bellezza spettacolare
delle sue bianche e calcaree scogliere, per le incredibili tonalità
di blu e turchese che assume il mar Ionio che la circonda, per
essere la più “greca” delle isole Ionie malgrado d'estate sia in
realtà piena di stranieri, conservando comunque le caratteristiche
delle “sorelle”, verdi e montagnose, con panorami mozzafiato, per
custodire nella sua parte meridionale un lungo litorale sabbioso e
accogliente, con le calde correnti che toccano Zante e il
Peloponneso Occidentale. facendone il luogo prediletto dalle
tartarughe Careta-Careta per la deposizione delle uova, con
una spiaggia in gran parte a loro dedicata, Gerakas, immersa in uno
scenario fantastico nei pressi della punta sud orientale dell'isola.
Grotte, faraglioni, isolette, spiagge bianche isolate e spesso
raggiungibili solo dal mare circondano Zante a partire dalla zona
sudovest fino a quella nordest e fanno parte della bellezza. Piccole
fertili pianure nella parte centrale e meridionale dell'isola, si
alternano alla montuosità di quella settentrionale. Zante ha una
punta a nord che guarda decisa verso Cefalonia, nella sua forma
sembra protesa, spingendosi su due piccole gambe, rappresentate dai
due promontori, anzi penisole che delimitano la parte meridionale
dell'isola, con l'asse piegato sulla linea nordovest – sudest. Non
distante dal Peloponneso e in particolare dalla fertile regione
dell'Ilia, da Killini a Katakolo, con un golfo che sembra poterla
accogliere da un momento all'altro.
Forse proprio questa vicinanza al Peloponneso la fa apparire più
“greca”, ma non è solo il popolo ellenico che ama Zakynthos, che
gode di un turismo cosmopolita, apprezzatissima sia dagli italiani
che dagli inglesi, oltre che dai tedeschi e da appassionati di tutto
il mondo, che possono raggiungerla facilmente grazie alla presenza
dell'aeroporto nella sua capitale, mentre via nave è raggiungibile
prevalentemente dal porto di Killini, anche se non mancano
collegamenti con Cefalonia e più sporadici con l'Italia.
Zante è un'isola a due facce, per metà turistica, senza tuttavia
smarrire le sue peculiarità e quasi mai neppure il fascino originale
dei luoghi più visitati, per metà ancora autentica, a tratti
silenziosa, impervia e appartata, ma sempre accogliente. E' un'isola
di poesia che ha dato alla luce poeti importanti. Zante ha una superficie di 405 kmq, terza delle Ionie, mentre la sua popolazione sfiora i 40 mila abitanti, seconda solo a Corfù. Ospita una delle spiagge più famose non solo della Grecia e del Mediterraneo, forse del mondo intero: la spiaggia del relitto (Navajo o Navagio), una delle più fotografate al mondo, della quale avremo modo di parlare e documentare nel finale di questa guida, con numerose foto da varie angolazioni.
Storia, caratteristiche morfologiche e geografiche; informazioni
generali
Zante è un'isola a curiosa forma di pinguino, con il becco che
sembra puntare a nord, piegato su un asse corporeo inclinato da
nord-ovest a sud-est, con le due gambe, le penisole di Vassilikos e
di Kerì, che contengono il golfo di Laganas, altrimenti detto
“delle tartarughe”. La sua omonima capitale è anche il porto
principale dell'isola con collegamenti frequenti con Killini.
Brulicante di giorno, si fa bella di notte soprattutto attorno alla
sua piazza principale, la
Solomos
(*),
ed il suo lungomare.
Due sono i principali gruppi di grotte marine: le “blue
caves”, grotte azzurre, a nordest, nei pressi di capo Skinari,
il punto più settentrionale dell'isola; le grotte di Kerì,
vicine al capo Marathià, nella zona sudovest e anche punto
più meridionale di Zante.
Non distante dalle sue coste, il punto settentrionale della fossa
marina ellenica, che con l'abisso Calypso, situato a sudovest di
Pylos, è il punto più profondo di tutto il bacino del Mediterraneo
(5270 metri), frutto dello scorrimento della placca tettonica
africana sotto la placca tettonica del mar Egeo.
La storia di Zante ripercorre in parte quella delle altre isole
ioniche, fra mitologia e realtà storica. Abitata sin dal neolitico,
Zante fu menzionata da Omero sia nell'Iliade che
nell'Odissea, affermando che l'isola avesse preso il nome
(Zakynthos) dal figlio di Dardano, proveniente dalla regione
dell'Arcadia e in particolare da Psofis, nome assegnato anche
all'acropoli di Zakynthos. Colonizzata dagli achei, fu coinvolta
nelle guerre fra Atene e Sparta, tenendo prima la
parte degli ateniesi, diventandone base per i successivi attacchi a
Pylos e in Sicilia, poi passando con gli spartani dopo la guerra del
Peloponneso, infine fu riconquistata dalle forze democratiche di
Atene. Dopo di che, i vari periodi che videro prima i macedoni, poi
i romani, i bizantini, i turchi, i veneziani che
dominarono per un lungo periodo, fino alla fine del XXVIII secolo,
vent'anni dopo la nascita di Foscolo. Poi la cessione alla Francia,
la partecipazione alla breve Repubblica dell'Eptaneso
sotto il protettorato russo - ottomano. Infine, dopo il congresso di
Vienna, entrò a far parte di un protettorato britannico, prima di
entrare nel 1864 nel nuovo regno di Grecia.
*Dionysios Solomos (Zante 8/4/1798, Corfù 9/2/1857) è forse il
maggior poeta di lingua greca moderna. Fervente sostenitore
dell'indipendenza della Grecia, è l'autore dell'inno nazionale. Di
nobile famiglia, all'età di 11 anni e fino ai 20 si trasferì in
Italia, vivendo fra Cremona, Venezia e Pavia, subendo l'influenza di
Foscolo. Tornato a Zacinto e affascinato dall'idea della rivoluzione
greca, cominciò a comporre nella sua lingua madre.
Collegamenti
L'aeroporto
di Zakynthos
(ZTH) Dionysios Solomos si trova a pochissimi chilometri dal
capoluogo dell'isola, in direzione sudovest, verso Kalamaki e
Laganas. Dunque nel bel mezzo della zona turistica per eccellenza,
proprio fra Zakynthos, Laganas, Kalamaki e Argassi, facilmente
raggiungibili in taxi o con altri servizi pubblici. Oltre a
Aegean Airlines
ci sono decine e decine di altri vettori che fanno scalo in questo
aeroporto, specie durante la stagione turistica. Può essere anche un
punto di appoggio per il trasferimento nel Peloponneso e in
particolare nella zona di Olympia. L'aeroporto garantisce tutte le
comodità e i servizi necessari ad ogni esigenza dei passeggeri, tra
cui la possibilità di prenotare auto con Avis e Hertz.
Il
porto di Zakynthos,
situato nel capoluogo, è ampio e accogliente. Nella parte sud gli
attracchi per i traghetti. L'ingresso in porto offre l'ampia veduta
della città e la sovrastante collina panoramica Bohalis. La tratta
principale che collega il porto e l'isola di Zante è quella con la
prospiciente Killini (Peloponneso), dal quale porto dista circa
un'ora di navigazione con
Levante Ferries
e
Kefalonian Lines.
Dall'Italia si può sbarcare a Patrasso e in un'ora di viaggio circa
arrivare a Killini. Ci sono però anche dei collegamenti diretti, non
giornalieri, da Brindisi (18 ore circa) a cura della Red Star
Ferries. Per chi invece ama i trasferimenti diretti da un'isola
all'altra, una linea collega Zante a Cefalonia e precisamente i
porti di Agios Nicholaos e Pessada. Solitamente c'è un collegamento
al mattino e uno alla sera in ambo le direzioni. Occorrono circa 80
minuti di navigazione.
In giro per Zante: il capoluogo
Il capoluogo Zakynthos è stato quasi completamente distrutto
dal terremoto del 1953 e successivamente ricostruito, seguendo da
una parte norme antisismiche e dall'altra l'idea di riprodurre, per
quanto possibile, stile e sembianze degli edifici di interesse
storico precedenti. Si trova in una insenatura ed è dominata dalla
collina Bochali, che offre panorami spettacolari. Il porto è
delimitato da barriere artificiali e comprende buona parte del
lungomare cittadino. I punti di maggiore interesse sono la chiesa di
Agios Dionysos, al cui interno ci sono le reliquie del
santo, le piazze dedicate al poeta
Solomos e San Marco (ove è
presente anche l'unica chiesa cattolica dell'isola), in onore della
lunga dominazione veneziana, i suoi musei. Piena di attività, anche
di accomodation, di bar, ristoranti e qualsiasi tipo di servizio,
Zakynthos non è solo un punto di riferimento logistico – data anche
la presenza di porto e aeroporto – ma anche offre ai turisti un
volto piacevole, soprattutto di sera. I punti di forza sono il
lungomare, le piccole vie del centro cittadino, la collina di
Bochali, che offre un piccolo e pittoresco borgo ai piedi dei resti
della fortezza veneziana. Dal capoluogo non è difficile raggiungere
le spiagge migliori dell'isola, quelle del golfo di Laganas, quelle
della penisola di Vassilikos e quelle più a nord, nella zona di
Tsilivi.
Paralia Krioneri
è una spiaggia in ghiaia a circa un chilometro a nord di Zakynthos,
verso Akrotiri, dunque può essere considerata la
spiaggia cittadina. Non è considerata fra le più belle dell'isola,
ma qualora si alloggi in zona può essere un utile punto di
riferimento per una bella nuotata, per bere e mangiare qualcosa in
tranquillità e, per le famiglie, facendo giocare i bambini.
La parte meridionale di Zante: il parco marino, le spiagge più
belle, i promontori di Vassilikos e Kerì
La parte meridionale dell'isola è sicuramente quella più apprezzata
dal punto di vista turistico, ma che ha saputo anche conservarsi dal
punto di vista ambientale, in particolare con la costituzione del
parco marino
per preservare le tartarughe
Careta-Careta,
la Foca Monaca Mediterranea e tutto l'ecosistema della zona (**).
Il centro nevralgico è Laganas, che si trova più o meno al
centro dell'omonimo golfo e dista circa 8 chilometri in direzione
sudovest dal capoluogo. Questo centro prettamente turistico è
costruito prevalentemente sulla strada che conduce alla spiaggia
principale e da qua il soprannome di piccola Las Vegas, per la
quantità di locali chiassosi aperti fino a mattina, per la gioia in
particolare del turismo giovane, inglese e del nord Europa. Pub e
discoteche si alternano ad alberghi, studios, ristoranti, market,
attività di servizio ai turisti, come noleggio auto, scooter, bici,
agenzie viaggio e marittime e via dicendo. La cittadina ovviamente
si estende anche in alcune strade laterali, leggermente più
tranquille e nelle quali è più consigliato trovarvi alloggio a meno
che non si pensi di aderire completamente allo stile di vita del
posto. La varietà dei ristoranti è molto più ampia che altrove, data
la caratteristica cosmopolitana dell'area.
Per chi desiderasse un approccio decisamente più intimo, questo è
possibile a pochi chilometri verso est nel villaggio di Kalamaki,
un susseguirsi di accomodation con un target più definito verso la
famiglia. Servizi, bar e ristoranti sono costruiti sulla strada
principale interna e nell'area vicino al mare. Una fitta pineta e
anche la pista dell'aeroporto, che si protende quasi fino al mare,
la separa dal chiasso di Laganas, con cui rimane la condivisione di
un lungo litorale sabbioso.
Noi ci siamo trovati bene qua:
Golden Sun Hotel Resort.
Le spiagge di Kalamaki e Laganas, infatti, sono una lunga
lingua di sabbia che percorre la parte centrale del golfo,
alternando zone attrezzate e zone libere. In particolare nella zona
di Laganas dominano i beach bar con musica sparata ai massimi, più
tranquilla quella di Kalamaki, dove comunque non mancano le
attrazioni, soprattutto quelle acquatiche. Il tutto però sempre nel
rispetto delle nostre tartarughe marine.
Oltre alla spiaggia di Kalamaki e verso est e la punta del
promontorio di Vassilikos ci sono altre spiagge di cui parleremo
successivamente. A ovest di Laganas invece il litorale sabbioso
termina nella più tranquilla Agios Sostis, che ha una sua
spiaggia, un porticciolo e un'isoletta, Cameo,
raggiungibile attraversando un pittoresco pontile di legno. E'
un'esperienza da fare, anche se è previsto un biglietto di ingresso
di comunque modesta entità. La spiaggia di Agios Sostis è comunque
carina, dalle acque trasparenti e vale certamente un bagno, anche
per la presenza di taverne in prossimità.
E' possibile anche organizzare delle gite di mezza giornata
all'isola privata e disabitata di Marathonissi (o
delle tartarughe), che da lontano assume le sembianze di una
tartaruga, che propone una bella spiaggia di sabbia, praticamente
una lingua bianca che si protrae dal verde dell'isola in modo dolce
verso al mare. In particolare l'escursione propone una breve visita
all'isoletta di Cameo, formatasi dopo un terremoto, poi la
navigazione con barche dal sottofondo in vetro verso capo
Marathias e le grotte marine di Kerì, alcune visibili
dall'esterno e altre penetrando con l'imbarcazione. L'ultima parte
della gita è dedicata a Marathonissi e alla sua spiaggia , dove
naturalmente sarà possibile fare il bagno in una delle tante spiagge
della zona nelle quali le tartarughe vanno a deporre le uova,
praticamente nel centro del
Parco marino,
magari incontrando qualche foca monaca, o se si preferisce si può
optare per l'altra spiaggia, quella in ciottoli, più amata dagli
appassionati di snorkelling. Escursioni prendono il via anche da
Laganas o Limni Kerì, il punto più vicino a Marathonissi.
Proprio dalla gradevole spiaggetta di Limni Kerì i più
coraggiosi potrebbero tentare di raggiungere Marathonissi in canoa o
qualche altra imbarcazione a remi. In generale tutto il promontorio
di Kerì merita una visita per la sua spettacolarità. Le strade
conducono verso la sommità della penisola, dalla quale si possono
ammirare dall'alto le grotte, i faraglioni (Mizitres)
e il Faro di Kerì, una delle meraviglie dell'isola di
Zante. Consigliato anche fermarsi a mangiare qualcosa in una taverna
panoramica, come
il ristorante del faro di Kerì
e magari scendere per un bagno nella sassosa paralia Marathia,
vicina all'omonimo capo. I più fortunati con barca o gommone
potranno godersi le grotte e le piccole spiagge di sabbia
raggiungibili solo dal mare che ogni tanto scorgono dalla bianca
scogliera, nei pressi dei Mizitres o delle grotte.
Infine il bellissimo promontorio di Vassilikos, che ospita
alcune delle spiagge “top” di Zante. Partendo dal capoluogo, verso
sudest, il promontorio inizia con il villaggio di Argassi e
con la sua spiaggia, che non è per nulla rimarchevole ma apre ad uno
scenario che migliora man mano che si percorre il promontorio.
Argassi, come già detto, è stata la prima località vocata alle
vacanze dell'intera Zante e anche oggi è la meta preferita di una
parte di turisti, principalmente di provenienza britannica, ma non
solo. Non chiassosa come Laganas, è comunque ancor oggi un luogo di
villeggiatura gradevole sia di giorno che la sera.
Si procede per qualche chilometro in direzione sud, osservando ville
e resort, per arrivare alla prima di una serie di spiagge da
ricordare durante gli inverni freddi e grigi. Si inizia da
paralia Kaminia e Porto Zorro, classiche lingue di sabbia, con
ombrelloni impagliati, lettini di colore scuro, beachbar, acqua
turchese e cristallina, vita di mare a gogò e sole a volontà.
Porto Zorro è situato sotto un hotel con delle piscine; è uno di
quei posti dove è facile perdere una intera giornata.
Si procede poi nella zona di Vassilikos, che dà il nome al
promontorio, per l'omonima spiaggia e la successiva Banana Beach,
che è semplicemente meravigliosa, probabilmente una delle migliori
tre spiagge di Zante. Il lungo litorale sabbioso, di larghezza
variabile, ospita in alcuni punti beach bar e zone di ombrelloni
(sempre in paglia, come caratteristica della zona) e lettini, ma
nella parte “Banana” lo scenario diventa più incantevole, la
spiaggia più ampia ed anche gli spazi, i servizi più ricchi, a
partire dagli sport acquatici. La classica spiaggia nella quale il
divertimento si abbina alla bellezza della sabbia, del mare e del
sole.
Ancora più avanti le spiagge di Agios Nicholaos, Mavratzi e Porto
Roma, che chiude la serie di spiagge prima di quella di Gerakas, che
si trova sul fronte opposto del promontorio, al suo termine, ad
occupare una fantastica insenatura con meravigliose pareti argillose
a fare da contorno.
Paralia Agios Nicholaos
(da non confondersi con il villaggio nel nord di Zante) è posta in
una baia non profonda ma piuttosto riparata dal vento, che accoglie
una spiaggia in sabbia ampia, bella e organizzata, con lettini,
diverse file di ombrelloni e beach bar.
Mavratzi
è una lieve insenatura con una spiaggia in sabbia non di grandi
dimensioni, piacevole, tranquilla, servita con una struttura con
servizi sia da beach bar che da spiaggia.
Porto Roma
è una spiaggia stretta, in parte sabbiosa e in parte di sassi, con
un paio di stabilimenti che offrono sia ristorazione che ombrelloni.
Il suo nome lo deve a Alessandro Roma, personaggio famoso di
Zakynthos che ha vissuto proprio in questo punto dell'isola. Ideale
frequentarla per una nuotata e un pranzo, magari a base di pesce,
ottima per l'ambientazione.
Gerakas
dunque è la spiaggia più a sud del promontorio, occupa una specie di
artiglio che sembra uscire dallo stesso promontorio, formato da
rocce argillose, che si illuminano clamorosamente di arancione
all'ora del tramonto, perché la spiaggia, diversamente dalle
precedenti, è sull'altro fronte, quello sud occidentale del
promontorio. Una parte della spiaggia è delimitata per proteggere i
nidi delle tartarughe e per non disturbare la schiusa delle uova la
spiaggia
è frequentabile da una mezzora dopo l'alba fino a una
mezzora prima del tramonto, dunque se pensate ad una visita a
Gerakas, anche di una intera giornata, programmate il frapé o
l'aperitivo in una delle spiagge precedentemente descritte. Il
parcheggio delle auto è sopra la spiaggia, dunque l'ingresso è
spettacolare dall'alto della stessa. Anche questa è di diritto nelle
“top 3” beaches di Zante. L'ultima parte verso sud della spiaggia
può essere frequentata da naturisti, prima delle crete (zona da
alcuni anni interdetta per motivi di sicurezza).
Alcuni però preferiscono la più intima, isolata e selvaggia
paralia Dafni, che è nello stesso versante di Gerakas, ma
spostata di almeno un paio di chilometri in direzione
Kalamaki/Laganas, già in pieno golfo. Arrivando da Argassi, prima di
entrare in Vassilikos si prende una stradina a destra che scavalca
il promontorio e scende verso Dafni. Un percorso non privo di
difficoltà, in quanto stretto e sterrato. Un altro paradiso delle
tartarughe nel quale si è sviluppato un piccolo borgo marino, con la
presenza di alcune taverne e la spiaggia è in parte attrezzata. Al
termine della spiaggia sul lato sinistro (guardando il mare) si
possono oltrepassare degli scogli camminando sul basso fondale
marino e trovare un'altra spiaggia totalmente naturale, sotto delle
rocce.
Numerose le taverne che incontriamo percorrendo questo promontorio,
ma fra queste va assolutamente citata una storica,
nella quale la
cena è abbinata alla musica dal vivo, naturalmente greca:
O aderfòs tou Kosta (Il fratello di Costantino). Tipica cucina locale e greca di
qualità, musica con voce, mandolino e chitarra, sedie e tavolini in
classico stile e all'aperto, in mezzo al verde, quelle cose che
fanno innamorare definitivamente della Grecia. Prenotare è quasi
d'obbligo.
(**)Il
Parco Nazionale Marino di Zakynthos
è stato costituito sul finire degli anni 90 (22 dicembre 1999) con
l'obiettivo di proteggere e conservare specie animali e vegetali,
nonché i loro habitat, che costituiscono un importante patrimonio
naturale a livello nazionale e mondiale. L'obiettivo dell'ente parco
è dunque conservare l'equilibrio ecologico in un'area geografica che
comprende la zona marina e costiera del golfo di Laganas fino alle
isole Strofadia, poste a circa 50 miglia nautiche da Zante. Le
attività umane dovranno essere compatibili con questi obiettivi. In
particolare quest'area è caratterizzata dalla presenza delle
tartarughe Careta-Careta e dalle sue più importanti zone di
nidificazione di tutto il Mediterraneo, nonché della Foca Monaca
Mediterranea “Monachus-Monachus”, specie purtroppo in via di
estinzione.
Gli habitat da proteggere comprendono zone con dune di
sabbia, pinete e fitte vegetazioni alle spalle delle spiagge, piante
acquatiche come la “Poseidonia Oceanica”, vegetazione alofila. Si
organizzano tour nel parco, con la possibilità di visitare le
spiagge di nidificazione delle Careta-Careta, anche vedere questa
tartaruga marina e la foca monaca mediterranea, osservare le oltre
70 specie di flora marina e 300 specie di fauna che si espandono
dalla parte più bassa a quella più profonda dei fondali, nonché la
ricchezza del habitat terrestre, con la flora e specie animali come
il Falco Eleonorae, la Diomedea Calonectris e altri uccelli
migratori. La nidificazione delle Careta-Careta avviene nelle
spiagge di Gerakas, Dafni, Sekania, Kalamaki, Laganas e
nell'isoletta di Marathonissi. In estate i rappresentanti dei due
sessi si danno appuntamento nelle zone di nidificazione al largo
delle spiagge dove probabilmente sono nati gli esemplari di sesso
femminile. Pur percorrendo migliaia di chilometri nelle loro
migrazioni, sembra infatti che mantengano una formidabile capacità
di riconoscere le zone di origine.
Gli accoppiamenti avvengono in
mare e la femmina raccoglie il seme di diversi maschi, che deve
servire per le varie nidiate della stagione. Successivamente
attendono per qualche giorno, in acque calde e poco profonde, il
momento opportuno per deporre le uova. Con molta fatica risalgono le
spiagge e possono deporre, in buche profonde, da loro scavate
utilizzando le zampe posteriori, fino a 200 uova, della dimensione
di palline da ping pong. Le uova vengono ricoperte con cura per
garantire una costante temperatura di incubazione. Questa procedura
avviene in diverse parti della stagione a intervalli fra 10 e 20
giorni, mentre l'incubazione dura circa 6-9 settimane. Le uova si
schiudono simultaneamente, ma occorre qualche giorno alle tartarughe
neonate per scavare lo strato di sabbia sotto al quale sono
seppellite. Una volta all'aperto, all'arrivare del buio inizia il
loro tragitto verso il mare, ma solo una minoranza riuscirà a
raggiungerlo senza cader vittima dei predatori e poche di queste
sopravvissute arriveranno poi sane e salve all'età adulta. Ecco
perché occorre una protezione di questa specie, che potrebbe subire
danni ulteriori dalla stessa presenza umana se questa non fosse
regolamentata. La presenza delle Careta-Careta è documentata in
tutto il Mediterraneo. Numerose sono le spiagge italiane del
centrosud che ospitano le loro nidificazioni, sui versanti
adriatico, ionico e tirrenico. In Grecia, oltre a Zante, sono
coinvolte diverse spiagge di Cefalonia, del Peloponneso occidentale,
di Elafonissos, Kythira, Creta e fino a Rodi. Nel Mediterraneo,
anche le coste di Cipro, Turchia, Siria, Libano, Israele, Egitto,
Libia e Tunisia.
La zona centro settentrionale di Zante: Tsilivi, i parchi acquatici,
Alykès, il nord, la spiaggia del relitto.
La zona immediatamente a nord del capoluogo è una successiva
destinazione turistica dell'isola, rispetto alla già apprezzata area
meridionale. Qua il numero e la lunghezza delle spiagge sono più
limitati, si sopperisce tuttavia con veri e propri parchi acquatici
e numerosi resort, alcuni sul mare, che offrono ogni tipo di
confort, a partire da enormi piscine per tutti i gusti. Iniziamo dai parchi acquatici: procedendo da Zakynthos in direzione ovest, troviamo dopo circa chilometri, in località Sarakinadiko, il Zante Water Village, uno dei più grandi acquapark dell'intera Grecia, occupando un'area di 4 ettari. Se avete al seguito bambini e adolescenti sarà difficile tenere nascosta questa opportunità e un delitto verso loro non concedervi almeno una delle vostre giornate. Le attrazioni sono al livello dei migliori acquapark italiani, mentre i prezzi sono piuttosto concorrenziali.
Un acquaparco lo si può individuare anche nella zona di Tsilivi. Il
Tsilivi Water Park
lo troviamo più vicino al mare, in un tratto di costa orientale di
Zante, anche questo a circa 6 chilometri dal capoluogo, in direzione
nordovest.
Tsilivi
è la zona immediatamente a nord del capoluogo Zakynthos, un litorale
che comincia oltre il capo di Akrotiri e segue la costa insulare in
direzione nordovest. Questa parte dell'isola – come detto – si è
affollata di insediamenti turistici, si presenta confortevole,
piacevole, adatta a famiglie, non chiassosa come la zona di Laganas.
Dopo la spiaggia di Krioneri, paralia Tsilivi è la prima
spiaggia che incontriamo in questa direzione, una lingua sabbiosa,
attrezzata, che occupa una larga insenatura orientata
prevalentemente a nord. Per questo motivo può essere soggetta a
correnti, ma quando il mare è calmo è l'ideale per le famiglie, con
l'acqua che digrada lentamente. Classica spiaggia da “blue flag”. Il
villaggio di Tsilivi si sviluppa attorno alla strada principale che
dall'interno porta alla spiaggia.
Nell'insenatura successiva troviamo paralia Bouka-Gaidaros,
un po' più riparata da una marina, con sabbia, acque poco profonde,
ideale per i bambini, molto godibile. Lo spazio libero qua aumenta,
rendendola ideale per chi non ama l'eccessiva organizzazione degli
spazi.
Più avanti, Paralia Ambula, anch'essa sabbiosa, tranquilla e
comunque attrezzata.
Andando più a nord, abbiamo un tratto di mare tendenzialmente
occupato da resort, ma con poche spiagge tra le quali va comunque
citata quella piccola e sassosa di Drosia. Fra le varie
strutture ricettive segnalo questa, particolarmente adatta alle
coppie e alle famiglie:
Eleon Grand Resort.
Spiagge che torniamo ad incontrare con più continuità nella zona di
Ammoudi.
Paralia Psarou
ripropone sabbia e mare cristallino di colore blu, immersa in un
ambiente naturale e povero di servizi, una di quelle spiagge
ricercate dagli intenditori. Non mancano ovviamente le taverne.
Paralia Ammoudi
precede di qualche chilometro le spiagge più famose di Alikanas e
Alykés. Una spiaggia di sabbia, tranquilla ma comunque attrezzata,
con un bel mare e bei fondali. Psarou e Ammoudi sono ai due lati di
una stessa insenatura.
Più a nord e prima di arrivare nella zona di Alykés e Alikanas,
troviamo infine paralia Xechoriatis, spiaggia libera di
sabbia, delimitata da rocce, piuttosto isolata e sicuramente
tranquilla, anche se non mancano un paio di bar nella zona.
La zona centrale di Zante praticamente termina qua. Verso il centro
dell'isola le strade cominciano ad inerpicarsi, avvicinandosi al
nord. Cominciano a trovarsi villaggi interni che conservano ancora
il loro aspetto originale. La costa occidentale è anche nella parte
centrale scoscesa e frastagliata. Poche sono le spiagge concesse
dalla scogliera, quasi sempre raggiungibili solo via mare. Fa
eccezione Limnionas, che si presenta come una sorta di
fiordo.
Porto Limnionas si raggiunge partendo dall'alto e precisamente dal
villaggio di Agios Leon. La strada che scende è
facilmente percorribile, perché asfaltata recentemente.
Porto Roxa
è un ottimo punto panoramico per realizzare immagini indimenticabili
di questo stupendo tratto di costa. Ma anche un posto dove
rilassarsi aspettando il tramonto, con una birra o un frapé e fare
un tuffo nell'azzurro di una piscina naturale.
Pure Porto Limnionas offre una spiaggia piccolissima, qualche
terrazza attrezzata ricavata, con una capienza tuttavia ridotta, ma
per gli amanti dell'immersione è sufficiente quel metro per
appoggiare l'asciugamano sulla spiaggia o su una roccia liscia, per
poi immergersi e ammirare le grotte ed i meravigliosi fondali, nel
blu trasparente dello Ionio.
Più a nord si può raggiungere Kampi, un villaggio in altura
ma non troppo distante dal mare, nei cui pressi è stata costruita
una croce enorme, dicono la più grande dell'intera
Grecia, che è diventata una delle maggiori attrazioni dell'isola,
una posizione che offre uno scenario meraviglioso sulla costa
occidentale e sullo Ionio e naturalmente servita anch'essa da
taverne nelle quali rifocillarsi.
Per quanto riguarda la parte settentrionale di Zante, Alykés
è una comoda ed invitante base d'appoggio. Il villaggio sul mare ha
tutti i requisiti necessari per essere considerato un piacevole e
confortante luogo di villeggiatura, con i suoi negozi, la sua vita
notturna, i bar e le taverne, la spiaggia bella e ampia, che si
sdoppia con la vicina Alikanas, con la quale non esiste in
realtà soluzione di continuità. Numerose le accomodation, con
alberghi, rooms, studios e appartamenti.
Situato a poco meno di 20 chilometri a nord del capoluogo, Alykés è
un villaggio costruito su un vero e proprio golfo che guarda a
nordest. In posizione pianeggiante, nei pressi è presente un piccolo
fiume e anche una salina, capace di soddisfare i bisogni dell'intera
isola, che dà origine al nome dello stesso villaggio. Alikanas
occupa la parte destra del golfo.
Una volta sistemati a Alykés (o Alikanas), si può godere delle
spiagge e della vita serale o notturna. Le spiagge (o
meglio il lungo litorale) sono di sabbia fine e dorata, con il mare
anche qua pulito e che digrada dolcemente, dunque adatte ai bambini,
attrezzate, con la possibilità di praticare sport acquatici, con
beach bar e taverne alla portata.
Per quanto riguarda invece le escursioni, meta obbligata è la
spiaggia del relitto (Navajo o Navagio), che si trova, rispetto
a Alykés, dall'altra parte di un massiccio montuoso in direzione
ovest – nordovest. Navagio si trova nel mezzo di un lungo tratto di
costa inaccessibile dall'interno dell'isola, dunque occorre
arrivarci dal mare. Tuttavia ci sono delle posizioni
panoramiche che permettono di avere una straordinaria
vista dall'alto di Navagio, dunque per chi è motorizzato
anche questa è una meta da non perdere.
Per arrivare a questi punti panoramici occorre circa una mezzora di
auto da Alykés (circa 20 chilometri) o tre quarti d'ora con un
percorso un po' più lungo. Si va verso nord, oltrepassando il
monastero di San Giovanni Battista, poi la strada curva verso
ovest. Ovviamente non si deve svoltare a destra in direzione Agios
Nicholaos, ma si procede verso l'interno dell'isola. A un certo
punto la strada prende la direzione verso Maries (il percorso più
lungo), ma girando a destra in direzione Volimes si accorcia
il percorso per i punti panoramici. Se l'intenzione invece è recarsi
a Porto Vromi (uno dei punti di partenza per raggiungere Navajo dal
mare) allora Maries è la direzione giusta. Da Volimes si segue la
strada per un monastero (Moni Agiou Georgiou Krimnon)
e da lì si arriva ai punti panoramici per fotografare la spiaggia e
le scogliere dall'alto. A questo punto l'escursione può anche
completarsi con la visita a Navajo, se siete partiti di buon'ora e
la giornata è ancora lunga. Si torna al monastero e si gira a destra
(verso sud) in direzione Maries e Porto Vromi. La strada più sicura
richiede un'altra mezzora circa di percorso per oltre 15 chilometri
e passa da Maries.
Porto Vromi
è una profonda insenatura che guarda a sud, quasi un fiordo con una
graziosa isoletta accanto, dove potrete fare il bagno in una piccola
spiaggetta (in realtà una doppia baia) e prendere il caicco per
Navagio. E' l'attracco più vicino alla spiaggia del relitto ed anche
il viaggio più economico. Ha il vantaggio di poter essere abbinato
al passaggio sui punti panoramici ma anche lo svantaggio di essere
distante dalle Blue Caves, che sono nel punto più a nord di Zante,
piuttosto oltre Navagio. La spiaggia di Navagio dall'alto
Rimanendo invece sulla costa orientale, fra Alykés e Agios Nicholaos
vi sono alcune spiagge di un certo pregio che possono essere
facilmente raggiungibili da terra.
Paralia Laperda
è a pochi chilometri a nord da Alykés, non facilissima da
raggiungere, è una lunga spiaggia di ciottoli bianchi con acqua
limpida, un luogo piuttosto isolato e selvaggio, adatto agli amanti
della natura.
Più a nord, non distante dalla spiaggia principale, ecco paralia
Xigia, una delle spiagge più affascinanti di Zante. Una piccola
spiaggia attrezzata, in ciottoli bianchi, posta in una caletta
dominata
a sud da una roccia, conosciuta anche per le esalazioni di
zolfo, che in realtà non sono così forti. Qua il mare è fantastico,
grazie anche proprio alle correnti sulfuree. Il bar sovrastante
consegna le ordinazioni tramite una ingegnosa carrucola.
Poco più avanti, dopo un promontorio che forma una insenatura di una
certa profondità, ecco Makris Gialos, spiaggia anch'essa in
ciottoli di facile accesso dalla strada principale. Anche qua
spiccano i fondali e le grotte scavate nelle pareti delle rocce che
la circondano. Non mancano anche qua sono a disposizione alcuni
lettini e ombrelloni a noleggio e un paio di bar.
Prima di arrivare a Agios Nicholaos incontriamo altre gradevoli
spiagge, anche se meno apprezzabili rispetto a quelle appena
descritte, tra cui Climati, Vathi Lagadi, e Kremidi.
AgNik (Agios Nikoaos) è l'ultimo avamposto della bella Zante
ed è soprattutto un porto che fa da “hub” sia per i pescatori della
zona che per il turismo, collegando Cefalonia e soprattutto
proponendosi come molo di partenza e arrivo per gite di qualche ora,
mezza o intera giornata con destinazione Blue caves e soprattutto
Navagio.
La spiaggia di Agios Nikolaos è ricavata in questo contesto,
è in ciottoli, è gradevole, la qualità del mare anche qua è
eccellente, barche permettendo. E' possibile con poco, anche una
sola consumazione, approfittare dei lettini ed ombrelloni messi a
disposizione.
L'ampiezza del villaggio e i suoi servizi non sono certo
paragonabili con Alykés, sicuramente è una base più adatta a turisti
in cerca di natura e avventura piuttosto che a famiglie, ma non
mancano le accomodation.
Da Agios Nikolaos (ma anche da Alykés, però con più tempo da passare
in mare) si può dunque salire su barche dal fondo in vetro che in
circa 30 minuti di navigazione arrivano alla spiaggia di Navagio,
costeggiando l'ultimo tratto orientale dell'isola, girando verso
sudovest oltrepassato il faro e il capo Skinari
(a quel punto si è poco meno che a metà strada). Al ritorno dalla
spiaggia del relitto, della quale parleremo sotto, concludendo
questa guida di Zante, ci sarà il tempo di guardare più da vicino le
grotte marine che il mare ha scavato nella roccia calcarea, e in
particolare le “grotte azzurre” che troviamo
nell'ultimo tratto di costa nordorientale. Come per le grotte di
Kerì, alcune di queste saranno navigabili, altre si potranno
ammirare solo dall'esterno e di solito viene dato modo ai turisti di
farsi anche un tuffo nello splendido e trasparente mare dalle forti
tonalità di blu (ecco perché Blue Caves) che fa da contrasto
al colore chiaro delle rocce, potendo ammirare i fondali anche
attraverso il sottofondo in vetro della barca. Non tutti i vettori
garantiscono la migliore visione delle grotte, ma solo quelli che
utilizzano barche di piccola stazza, tali da poter appunto penetrare
nelle grotte. A titolo di esempio, ecco un sito che propone questi
tour:
http://theodosiscruises.gr/en.
Naturalmente, chi ha una propria imbarcazione oppure è in grado di
prenderne una in loco a noleggio, potrà godersi tutto questo
paradiso in forma privata. Le grotte azzurre (Blue Caves)
Infine, come si dice: last but not least, abbiamo lasciato il piatto
forte per il finale, il dolce o per qualcuno la ciliegina sulla
torta: la famosissima spiaggia del relitto, Navajo o Navagio
come dicono in greco, una delle spiagge più fotografate al mondo,
uno dei simboli se non il simbolo principale non solo della zona
ionica ma di tutta la Grecia e forse anche di tutto il Mediterraneo. Nel 1980, una imbarcazione di contrabbandieri (la motonave Panagiotis) naufragò. Raccontano che, con un carico di sigarette imbarcate in Turchia, la motonave era tallonata dalla guardia costiera e provò a fermarsi nella fonda di questa baia, che all'epoca si chiamava insenatura Agios Geourgiou sta gremna (in onore del monastero di San Giorgio che si trova in cima alla scogliera). L'incaglio della nave provocò una forte risacca che andò a costruire questa spiaggia di sabbia chiara e milioni di piccoli sassolini bianchi, circondata da una bianchissima e alta falesia che rende impossibile raggiungere questa spiaggia via terra. Da quel momento la spiaggia prese il nome del relitto ospitato e successivamente è diventata una delle più importanti mete turistiche per gli amanti della Grecia e del Mediterraneo.
Il particolare colore blue elettrico delle acque è dovuto sia
all'azione di sorgenti sulfuree, che dalla stessa profondità dei
fondali.
Chi non può raggiungere Navagio con una propria imbarcazione dovrà
sottostare ai tempi dettati dagli organizzatori delle mini crociere
e si può variare dal 20 ai 60 minuti per quanto riguarda il tempo di
permanenza, anche per consentire l'accesso continuo ai visitatori
che sono tanti, soprattutto nei momenti più di picco della stagione
turistica. Il relitto è liberamente visitabile, ma è buono per
qualche foto e poco più, perché bisogna approfittare del poco tempo
per stare nella fantastica piscina turchese che è a disposizione,
nuotando magari, stando attenti alle barche in entrata e uscita,
fino alle grotte che sono in posizione laterale nella baia. Il tempo
di asciugarsi al sole sulla sabbia chiara ed accogliente ed ecco che
è già ora di ripartire: peccato. Ciao Zante.
Links
|