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Introduzione Come arrivare Da non perdere Per dormire Per mangiare Come muoversi Criticità Immagini Links Corfù l'adriatica non è un refuso. So benissimo che l'isola è circondata dal mar Ionio e che l'Adriatico dista almeno un centinaio di chilometri a nord, ma le caratteristiche dell'isola, la verde vegetazione, ricca di cipressi e giardini fioriti, oltre che da ulivi a perdita d'occhio, mi fanno pensare che in fondo Kerkyra (il suo quasi sconosciuto nome greco) è l'ultima isola del mar Adriatico. Corfù l'inglese, si potrebbe anche dire, vista la colonizzazione imposta dai sudditi della Regina, presenti in massa nel periodo da me scelto per visitarla, inizio giugno. Interi borghi marini sono stati sottoposti all'orrendo remaquillage capace di renderli idonei alla presenza delle orde anglosassoni. Alcuni anni fa era Benitses, sulla costa orientale a sud di Kerkyra (Chora e capoluogo di Corfù), il luogo "prescelto" dagli hooligans per trascorrere le loro piacevoli estati contrassegnate da frequenti sbronze e risse notturne (per l'orrore degli altri malcapitati turisti), mentre oggi questi personaggi sono emigrati al sud, colonizzando la bella punta meridionale dell'isola, Kavos, e rendendola dunque impraticabile alle persone normali. Kavos è una cittadina sul mare simile a molte altre dell'isola, costruita su una strada principale modello Las Vegas, con ai lati pubs, guest houses, negozi e dietro il nulla, che si incrocia con un'altra strada siffatta. Ebbene, in questo ridente centro popolato a tutte le ore del giorno e della notte da giovani dai colori rossicci, non tanto per la razza quanto per la costante ebbrezza da alcool, ad ogni finestra sventola una bandiera, può essere l'Union Jack, come la gettonatissima bandiera inglese, o anche quella scozzese, a volte anche il tricolore irlandese. Queste bandiere le ritroviamo anche in bella vista nei capi di abbigliamento dei simpatici turisti che popolano questa cittadina che, peraltro, non ha una scritta in greco nemmeno a cercarla con la lente di ingrandimento. Questa colonizzazione, purtroppo, ha deturpato un'isola che sarebbe davvero molto più gradevole se avesse potuto mantenere i propri elementi di grecità che si trovano solo in rari angoli. Così, narrato di Kavos e della Benitses che stenta ancora a riprendersi, devo purtroppo dire che, seppure a tinte meno forti, molte delle località sul mare di quest'isola risentono dell'orrenda influenza dell'isolone posto diverse migliaia di chilometri a nordovest. Visitare Corfù mi ha insegnato ad amare di più i turisti tedeschi. Corfù la turistica, perché oltre a far sentire a proprio agio il turista inglese e nordico, trova il modo di soddisfare anche gli italiani, che per trasferirsi in massa aspettano però i mesi più canonici di luglio e agosto (a giugno di italiano ci sono solo le frequenze radio che giungono nitide dal Salento nella costa nordoccidentale dell'isola). E così non mancano albergoni con piscina, villaggi vacanza, residences con piscina, campo da golf, antichi e rifatti villaggi greci mai esistiti, parchi acquatici, ombrelloni, sport acquatici di ogni genere, etc.. Ma non temete, l'isola è talmente grande che rimane qualche spazio di autenticità, spiccioli di grecità, zone incantevoli che seppur con fatica resistono alla mera logica del turismo organizzato. Giungere a Kerkyra è la cosa più facile del mondo, soprattutto dall'Italia. Quasi pleonastico informare della presenza dell'aeroporto, totalmente inutile perdere tempo per enumerare le svariate compagnie navali che inseriscono lo scalo a Corfù nelle principali rotte adriatiche Italia - Grecia, con partenze da Trieste, Venezia, Ancona, Bari, Brindisi. Superfluo sottolineare come poi Corfù sia a pochissime miglia nautiche dal porto di Igoumenitsa, che sta sempre più contendendo a Patrasso il ruolo di principale scalo marino della Grecia occidentale. Da ricordare infine che nel sud dell'isola, prima di arrivare a Kavos e vicino al bel paesino di Lefkimmi, vi è un porticciolo situato proprio di fronte a Igoumenitsa dove sbarcano diversi traghettini per la terraferma e la vicina isola di Paxi. Kerkyra città non va assolutamente sottovalutata, anzi è forse l'unico centro dell'isola degno per passarci piacevoli serate, fatte di passeggiate fra i caratteristici negozietti e le viuzze del centro, di cene consumate nelle taverne cittadine, di chiacchiere fra un frapé e un Ouzo nei bar all'aperto. Per chi come me ama anche la montagna non può mancare la gita al Pantokrator, montagna che sfiora i mille metri la cui cima dominante l'intera isola è raggiungibile con una strada asfaltata e ospita un piccolo santuario. Lungo le strade che conducono al monte si incontrano villaggi in alcuni dei quali è possibile fermarsi per una sosta in taverna. La costa nordorientale è molto particolare, ricca di insenature e ricorda le isole adriatiche. Da qua è possibile osservare da vicino le coste dell'Albania (in particolare da Aghios Stefanos). Vi sono anche alcuni villaggi di pescatori ancora abbastanza tranquilli. La costa nord è caratterizzata da una lunghissima spiaggia sabbiosa, intervallata da alcuni villaggi marini moderni (Acharavi e Roda i più grandi) sullo stile di quelli descritti nell'introduzione. Verso occidente si arriva alle calette di Sidari, molto pittoresche anche se molto sfruttate dal turismo. Tutta la punta di nordovest è un susseguirsi di montagne attraversate da stradine che conducono a piccoli villaggi, e quando si arriva al mare si trovano belle spiagge e bei mari soprattutto al tramonto (come ad Arillas). Spettacolare è la zona di Paleokastritsa, con le sue insenature, le sue scogliere e le rocce che si arrampicano verso Makrades con la fortezza di AngeloKastro. Forse questa è la zona dalla bellezza più spettacolare dell'intera isola, anche se Paleokastritsa è gravemente minata dal turismo. Le spiagge più belle dell'isola sono sicuramente nella parte occidentale. A partire dalle belle spiagge nei pressi di Pelekas (villaggio su una collina con diverse taverne e negozietti), come Ermones, Glyfada, Mytiotissa. Non male anche Aghios Gordios, anche per la panoramicità delle strade che conducono a questo ridente villaggio sul mare, così come le spiaggette circostanti, pur impervie. Anche andando verso sud le spiagge occidentali non deludono, a partire da quelle vicine al lago di Korission, anche se a dire il vero vi è poca varietà alla sabbia che si trova quasi ovunque. Un angolino di Grecia autentica lo si può certamente trovare nel lungomare della costa orientale che va da Bukari a Petriti, un pezzo di costa contraddistinto da una sottile striscia di spiaggia a ciotoli che si tuffano nel mare freddo e calmo ed una stradina a pochi metri dal mare sulla quale sono poste alcune taverne di pesce. Alloggi per tutti i gusti preferibilmente in zone vicine alla costa. Ovviamente in agosto è bene prenotare. Isola adatta a giovani (accomodation a vari prezzi e molti locali e divertimenti) alle famiglie (alberghi e villaggi attrezzati) agli anziani (alberghi e residence con attività di animazione e possibilità di mezza pensione o pensione completa con orari ... adeguati alle consuete abitudini). A Kerkyra città vi sono diversi posti furbi dove mangiare, ma anche molti ganci, attenzione ..... Sul citato lungo costa fra Bukari e Petriti vi sono alcune taverne di pesce dove val la pena fermarsi. Si è detto anche della zona del monte Pantokrator, ma occhio a non perdervi soprattutto di sera ... Dicono che a Paleokastritsa si mangi una delle migliori aragoste del mediterraneo, ma occhio anche qua ai ganci .... Anche vicino ai due laghi dell'isola (quello a nord è vicino a Aghios Elias) vi sono alcune taverne ben frequentate, mentre nella foresta di ulivi sulla strada per arrivare nei pressi del lago Korission vi è una taverna pittoresca con tavoli in legno d'ulivo, dove la specialità è un buonissimo agnello portato in ciotole di terracotta; il problema è che i prezzi sono poco greci ..... Approfittate della vicinanza per portarvi dietro la vostra auto. Se volete girare l'isola tenete conto che potreste aver bisogno di percorrere centinaia di chilometri ogni giorno. Solo chi è abituato anche nella vita "normale" ad utilizzare le due ruote (preferibilmente moto e non ciclomotore) può affrontare Kerkyra evitando l'auto. Per chi è a piedi vi sono comunque corriere ad ogni angolo dell'isola pronte a trasportarvi ogni dove (non ho mai visto tante corriere in vita mia !!!!). Come abbondantemente accennato nell'introduzione l'eccessiva turisticizzazione dell'isola la rende poco appetibile agli amanti della Grecia autentica e del turismo tranquillo. Kavos è senz'altro da Blob, mentre poco piacevole mi è sembrata buona parte della costa orientale, fra Kerkyra e Bukari. Mi aspettavo anche qualcosa di più dai villaggi interni all'isola. Dove non è arrivato il turismo si esagera in opposto: trovare taverne in questi posti è quasi impossibile. Molto deludenti i villaggi sul mare, salvo alcune eccezioni. Rimane comunque un'isola molto bella, malgrado tutti questi difetti, degna di appartenere all'arcipelago delle isole Ionie.
www.corfuhomepage.com (informazioni turistiche) www.kerkyra.net (informazioni turistiche) www.kerkyra.com (in costruzione) www.corfu.gr (comune di Corfù) www.corfuonline.gr (informazioni turistiche) www.corfuweb.gr (informazioni turistiche) www.ferries.gr (database compagnie navali elleniche, con tratte e orari) www.gtpnet.com (Greek Travel Page, vero e proprio atlante turistico della Grecia) www.greekislands.gr (data base per collegamenti ferries, accomodations, car rentals, etc.) www.ente-turismoellenico.com (sito in italiano dell’Ente del turismo ellenico, con informazioni in italiano)
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